Bellagio (Como)
Sabato sera un controllo congiunto dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Como, della Stazione di Bellagio e della Guardia di Finanza, ha portato all’immediata chiusura e contestuale sequestro preventivo della piattaforma utilizzata per l’iniziativa “Dinner in the sky“, versione italiana di un format mondiale che conta 67 piattaforme analoghe in tutto il mondo e 10mila salite di ospiti. Si tratta di una proposta itinerante, che ha fatto tappa a Bellagio da mercoledì fino a oggi, e che propone dal brunch alla cena sospesi a 50 metri di altezza.
La clientela viene posizionata su una piattaforma fissata a dei tiranti e sollevata da una gru, fino a raggiungere l’altezza indicata. A quel punto, ai clienti sospesi nel vuoto, vengono serviti pasti o aperitivi. Attorno al tavolo, le poltrone dotate di cinture di sicurezza sfiorano il perimetro della piattaforma, mentre i camerieri e il cuoco lavorano al centro della tavolata, in piedi e assicurati con cinture e ganci affrancati alla copertura della struttura. Appena l’iniziativa è arrivata a Bellagio, giovedì, con le necessarie autorizzazioni per l’installazione dell’impianto, le forze di polizia hanno voluto fare un accertamento congiunto, ognuno per le rispettive competenze, per capire da vicino come avveniva la somministrazione dei cibi ad alta quota, e quali misure di sicurezza venissero adottate.
Sono state quindi esaminate questioni giuslavoristiche, fiscali e di sicurezza nei luoghi di lavoro. Accertamenti che non si sono ancora conclusi, ma nel frattempo c’è stata una condizione su cui i carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro, hanno ritenuto necessario intervenire tempestivamente: le condizioni di sicurezza. Ritenendo appunto che ci fossero pericoli per chi si veniva issato a cinquanta metri da terra, legato a quella piattaforma mobile e sospesa nel vuoto. Il sequestro preventivo dovrà ora essere vagliato da un giudice, a cui spetta l’eventuale convalida. Nel frattempo alle quattro diverse aziende coinvolte nei controlli, ognuna per diversi aspetti relativi all’attività, sono state contestate ammende per 28mila e 500 euro, e sanzioni amministrative per altri 26mila euro. Si tratta della società ideatrice dell’iniziativa, del gestore, del gruista, e della società che gestiva la ristorazione e le attività a supporto. “Posso garantire che gli eventi si svolgono in totale sicurezza” dice Stefano Burotti, event manager di Dits, la società di gestione dell’iniziativa, che aggiunge: “La struttura proviene dal Belgio, già dotata di certificazioni molto rigorose, alle quali noi abbiamo aggiunto ulteriori attestazioni. Le apparecchiature sono state vagliate da ingegneri italiani, per ottenere la certificazione di Accredia, l’Ente Italiano di Accreditamento. Un upgrade che dal 2019 ci consente di utilizzare l’impianto in totale sicurezza, nel rispetto delle nostre normative”.
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