Il compost, conosciuto come terriccio o “composta”, è una sostanza molto affascinante. Si tratta di un materiale di colore scuro, dall’odore neutro o che richiama il profumo di un bosco, una sorta di micromondo che ha origine dalle sostanze organiche. E richiede l’intervento di numerosi micro e macrorganismi, come batteri e funghi, per potersi sviluppare.

Frutto del processo di bio-ossidazione e di umificazione dei residui biodegradabili, come ad esempio rami, foglie, letame, scarti del giardinaggio e i rifiuti domestici, che equivalgono a circa il 30% della spazzatura che produciamo in un anno, il compost è una preziosa fonte di nutrimento, una sostanza che ha bisogno di un perfetto equilibrio per poter prosperare.

Ma esattamente a cosa serve il compost? Ed è possibile produrlo in casa?

Ecco quello che bisogna conoscere in merito al processo di compostaggio, ma anche come fare il compost domesticosenza spendere grandi cifre, ottenendo un risultato soddisfacente.

Cos’è il compost?

Per comprendere cosa sia il compost, è sufficiente osservare il funzionamento del mondo naturale in cui viviamo. In Natura, nulla viene sprecato. Ciò che muore, ad esempio un animale o una semplice foglia, diviene fonte di nutrimento per altri esseri viventi, dando vita a una sorta di catena in cui ciascun elemento è interconnesso in equilibrio con tutti gli altri.

Questo è ciò che avviene all’interno del compost. Quelli che normalmente vengono considerati “scarti” o rifiuti, sono in realtà una fonte di sostentamento e di nutrimento per altri esseri viventi, che danno origine a una sostanza, l’humus che, a sua volta, servirà per fertilizzare il terreno e creare nuova vita.

Nel caso specifico del compost, perché questo avvenga è necessario che vi sia un equilibrio fra diversi fattori, ossia i nutrienti, la giusta umidità e la presenza di ossigeno. E naturalmente è necessario che vi siano loro, gli organismi viventi.

Fra poco vedremo come garantire che vi sia questo equilibrio. Prima, però, vediamo a cosa serve il compost.

A cosa serve il compost?

Abbiamo già anticipato che il compost viene impiegato come concime biologico per rendere più fertili i terreni senza dover fare ricorso a prodotti chimici. In realtà, questa sorta di mistura trova impiego nell’agricoltura, ma anche nel florovivaismo, sia a livello professionale che a livello dilettantistico.

La sua presenza permette di aumentare la quantità di sostanze nutritive, come azoto e fosforo, nel terreno, favorendo peraltro una maggiore biodiversità. E sappiamo tutti quanto sia importante preservare e favorire la biodiversità, giusto?

Il compost viene persino impiegato nelle bonifiche dei terreni e come composto di copertura 100% naturale per le discariche.

In più, il compostaggio permette di ridurre la produzione di rifiuti urbani, con un netto risparmio in termini economici, sia per quanto riguarda i costi di trasporto che per lo smaltimento della spazzatura, con un grande vantaggio anche per l’ambiente.

Compostaggio industriale e domestico

Spesso, quando si parla di compostaggio, si distingue quello “industriale” dal compostaggio domestico, che possiamo attivare anche nel nostro giardino o sul terrazzo. Se svolto a livello industriale, il compostaggio viene eseguito utilizzando rifiuti solidi urbani e scarti della produzione agricola e industriale.

Durante questa fase, viene assicurato uno stretto controllo sulla qualità dei materiali e sull’eventuale presenza di organismi potenzialmente dannosi e inquinanti.

Il compostaggio domestico è una pratica che puoi svolgere nel tuo giardino o in un angolo del tuo terrazzo o del tuo orto. Grazie a questa attività, potresti dare nuova vita ai rifiuti organici domestici, soprattutto quelli alimentari.

Per farlo, potrà essere utile l’acquisto di un’apposita compostiera, un contenitore dentro il quale potrai gettare i rifiuti del giardino o quelli della cucina, per creare un terriccio organico e naturale, una straordinaria fonte di nutrimento per il terreno.

Per cimentarti nel “compost fai da te”, ti basterà avere a disposizione un piccolo spazio nel tuo giardino, dove posizionare la compostiera. La struttura dovrà essere alloggiata in un luogo ombreggiato e al riparo dal vento.

Se non intendi acquistare questo accessorio, devi sapere che è possibile fare compostaggio domestico anche semplicemente usando una buca. Tuttavia, il processo richiederà più tempo.

Come si fa il compost?

Fonte: Pixabay

E a questo punto, dopo aver appreso la teoria, è ora di passare alla pratica. Come fare compostaggio? Prima di tutto, tieni a mente che, perché tu possa ottenere una “composta”, sono necessari non solo i rifiuti organici, ma soprattutto i microrganismi che li decomporranno. È inoltre importante mantenere il giusto grado di umidità e di ossigenazione.

Cosa si può buttare nel compost?

Cosa mettere nella compostiera? Come avrai intuito, non è possibile gettare al suo interno dei rifiuti di qualsiasi genere. Infatti, non tutti i cibi possono essere gettati nella compostiera. Fra quelli ammessi per la creazione di un ottimo compost organico vi sono:

  • Scarti di frutta e verdura non cotti (fatta eccezione per gli agrumi, poiché comprometterebbero la crescita dei funghi)
  • Carta da cucina non patinata
  • Gusci di uova
  • Fondi del caffè
  • Bustine del tè
  • Pane raffermo
  • Legno non verniciato e segatura
  • Gusci della frutta secca
  • Rifiuti del giardino, come erba, rami, fiori appassiti e foglie
  • Paglia
  • Rifiuti di origine animale
  • Pezzi di cartone
  • Tessuti naturali al 100%, come ad esempio la lana.

Questi sono gli scarti che potresti gettare nel tuo compost fai da te domestico. Ricorda di mescolare il compost ogni volta che aggiungi altri materiali, in modo da favorire e ottimizzare il processo del compostaggio.

Cosa non buttare nella compostiera

Come avrai notato, gli scarti da aggiungere al compost sono tutti biodegradabili e, ognuno a suo modo, possono tutti favorire il raggiungimento del famoso equilibrio di cui hanno bisogno i microrganismi per poter prosperare. Tuttavia, è utile stilare una lista di sostanze che non è possibile aggiungere alla compostiera.

Fra queste vi sono:

  • Prodotti chimici, come le vernici ad esempio
  • Plastica
  • Cenere di sigaretta
  • Agrumi
  • Tessuti sintetici e non naturali
  • Riviste e giornali
  • Piante che hanno malattie o che sono state trattate con insetticidi, poiché danneggerebbero gli organismi e i microrganismi che vivono nella compostiera.

Dove posizionare la compostiera?

Ora sappiamo qual è la definizione di compost, sappiamo anche cosa mettere e cosa non mettere nel contenitore per il compostaggio, ma a ben pensarci, dove potremmo posizionare la compostiera?

La soluzione ideale sarebbe quella di individuare un luogo del giardino che sia abbastanza riparato dal vento, in un punto leggermente ombreggiato in estate e soleggiato in inverno.

Quanto tempo ci vuole per fare il compost?

Fonte: Pixabay

Il compostaggio è un’arte che richiede una piccola dose di pazienza. Il tempo di maturazione dipende infatti da diversi fattori, come il clima, visto che il compost si forma più velocemente in primavera e in estate, più lentamente in inverno e dal prodotto che vorresti ricavare.

Dopo 3 – 4 mesi di compostaggio, ad esempio, potresti ottenere un materiale utile per concimare il tuo giardino. Il compost sarà del tutto maturo dopo circa 6-9 mesi. Ricorda di controllare regolarmente che il materiale non emetta dei cattivi odori o che non vi siano delle muffe.

Prima di usare il compost, bisognerà inoltre setacciarlo, in modo da rimuovere i materiali che non si sono ancora decomposti. Quindi, unisci il compost con del terriccio e utilizzalo nel tuo orto o nel tuo giardino, per arricchirlo di sostanze nutritive come azoto, potassio e fosforo.

Se hai a disposizione una piccola porzione di terreno, adottare la pratica del compostaggio può rappresentare un passo significativo verso un mondo più pulito, un mondo in cui nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.

Fonte Greenstyle

Di VALLE INTELVI NEWS

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