Spesso mi è stato chiesto “come fai a pensare di andare a vivere in un paese lontano dalla città”, che è la parafrasi “gentile” di “vivere in c… al mondo”. Beh, ci vivo da due anni, e la risposta è semplice. Vivere in un paese, dove la vita scorre tranquilla, senza il problema di dove parcheggiare, come fare ad evitare le code interminabili, dove l’aria è pulita e il tempo è scandito dalle stagioni, il canto primaverile degli uccelli, il sole d’estate che, se non stai attenta, ti scotta, il bosco d’autunno e la neve d’inverno, ma ho anche ritrovato la gentilezza delle persone, quelle che ti salutano anche se non ti conoscono, quelle che ti cedono il passo, quelle che ancora ricordano come si fa ad essere sociali senza essere invadenti. Ho conosciuto ragazzi e uomini che danno una mano senza attendere che gli venga richiesta, ancora oggi ringrazio di cuore quei ragazzi che mi hanno aiutata a spalare la neve o a trasportare gli oggetti del trasloco, senza che alcuno glielo abbia chiesto.
Certo ho anche conosciuto quelli del “partito” del “tu non sei nata qui, non conosci la valle, non sei, per questi motivi, degna di essere considerata essere senziente”. Ma a questi individui, non dò peso, io sono nata comasca, da genitori, nonni, bisnonni, avi comaschi, e questa valle, seppur da me dimenticata negli anni, fa parte della mia vita, della mia gioventù, delle vacanze fatte in colonia, delle gite con la mia famiglia, quando ancora era tale.
Così come “fanno fatica” ad accettare me, non accettano nessuno che “venga da fuori”, nonostante siano residenti qui, nonostante paghino le tasse in questa valle, nonostante, prima di risiedere qui, abbiano apportato tributo a questa valle, decidendo infine di viverci definitivamente. Ma, sapete che vi dico? io qui ci sto bene, nonostante i “contro” ci sono tante persone che apprezzo perchè.. sono semplici persone, che non guardano al “da dove viene” ma che guardano la “persona”. Cosa mi manca di Como? solo i miei cani che ho dovuto lasciare in una fattoria, non mi manca il traffico caotico e assurdo, le buche da “Parigi-dakar” nelle strade, non mi manca la scortesia delle persone che, quando ne trovi una cortese, sollevi le sopracciglia e ti chiedi se proviene da Marte. Certo, mi manca il mio lago, il nostro lago, ma, dato il disastro fatto con le paratie, a cui nessuno pone rimedio, dato quella specie di obelisco piazzato in mezzo alla darsena, tutto sommato, preferisco guardarmelo dall’alto mentre scendo verso Argegno, o quando faccio una gita sul lago.
Ciao a tutti e… rassegnatevi.. io qui ci rimango
Maddalena Noseda
Grazie di apprezzare il bello che c’è…Annarosa