Matthew Allen / Daniele Mariani
L’Ufficio federale di statistica ha pubblicatoLink esterno di recente diversi dati interessanti sulle nazionalità più diffuse nella forza lavoro svizzera. Ve ne presentiamo alcuni che forse non conoscevate.
Forza lavoro sempre più straniera
All’inizio del nuovo millennio, i cittadini e le cittadine straniere occupavano il 23,6% dei posti di lavoro in Svizzera. Nel 2002, la Confederazione ha adottato il principio della libera circolazione delle persone con l’Unione Europea. Il mercato del lavoro svizzero si è così aperto maggiormente ai lavoratori e alle lavoratrici provenienti dal Vecchio Continente.
Da allora, la percentuale straniera nella forza lavoro elvetica è aumentata costantemente, raggiungendo oggi 1,774 milioni di persone (di tutte le nazionalità), pari a circa un terzo della forza lavoro totale alla fine del 2022.
Occupazione remunerativa
Le persone provenienti dagli Stati dell’UE sono quelle che tendono ad avere i tassi di occupazione più alti in Svizzera.
All’altra estremità della scala, coloro con passaporto russo, eritreo o turco hanno la più bassa partecipazione al mercato del lavoro.Contenuto esterno
Posizioni dirigenziali
Le persone provenienti da Regno Unito, Stati Uniti e Paesi Bassi che lavorano in Svizzera ricoprono ruoli dirigenziali in misura maggiore rispetto ai cittadini e alle cittadine elvetiche.
Tra le persone di origine britannica, ad esempio, la proporzione è del 44,3%, mentre tra la popolazione svizzera è del 28,7%.
Naturalmente, in numeri assoluti, le svizzere e gli svizzeri sono molto più numerosi di qualsiasi altra nazionalità. I cittadini statunitensi, ad esempio, rappresentano solo lo 0,2% degli 8,7 milioni di abitanti.
Ma quando si tratta di assumere talenti stranieri per ruoli dirigenziali, le aziende in Svizzera si orientano soprattutto verso alcune nazionalità.Contenuto esterno
Correlazione con l’istruzione
Le posizioni dirigenziali e i posti di lavoro in professioni altamente qualificate sono generalmente assegnati a persone con una laurea o un diploma.
La stragrande maggioranza di coloro che provengono da Stati Uniti e Russia ha un’istruzione terziaria (rispettivamente 92,5 e 87,8%). Seguono Gran Bretagna (80,4%), Paesi Bassi (76,3%) e Grecia (72,7%).
Questo spiega perché molte delle persone che hanno questi passaporti sono impiegate nei settori scientifico, tecnico, finanziario e simili (Stati Uniti 88,6%, Gran Bretagna 83,6%, Paesi Bassi 80,8% e Russia 76,7%).
In confronto, solo il 48,2% degli svizzeri e delle svizzere possiede un titolo di studio terziario e il 56% svolge lavori altamente qualificati. La Svizzera ha uno dei sistemi di apprendistato professionale più performanti al mondo. Molte persone optano così per questa via piuttosto che per l’università.
Senza sorprese, le persone provenienti da altri Paesi senza qualifiche universitarie tendono a essere impiegate in posizioni non qualificate.
Meno del 10% dei lavoratori e delle lavoratrici provenienti dallo Sri Lanka e dall’Eritrea ha completato l’istruzione terziaria e quindi è più probabile che ricoprano posizioni non qualificate (47,5% per i primi, 37,5% per i secondi).
E l’Italia?
Gli italiani e le italiane continuano a rappresentare la più importante comunità straniera in Svizzera, davanti alle persone con passaporto tedesco e portoghese.
Il 72,9% delle persone attive di origine italiana è occupato nel settore terziario, il 26,6% in quello secondario. Il dato è simile a quello di Turchia e Spagna, mentre tra la popolazione svizzera il 78,4% delle persone attive è impiegato nel terziario.
Poco più di un quarto dei lavoratori e lavoratrici italiane (26,5%) ricopre funzioni dirigenziali.
La proporzione di donne di origine italiana rispetto al totale di persone attive di questa nazionalità è piuttosto bassa: rappresenta solo il 35,4%. Tra le 25 nazionalità più rappresentate nel mercato del lavoro elvetico, solo Regno Unito, Turchia ed Eritrea hanno una percentuale più basse. Tra le svizzere, la proporzione è del 48,6%.
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