Torneranno i prati a fiorire. Aspettando la primavera, il verde brillante delle giovani erbe, pari solo a quello della nostra speranza di poter uscire all’aria aperta, senza limitazioni dovute alla pandemia, impariamo a riconoscere il giallo del tarassaco, il bianco delle profumatissime stelle del sambuco, le verdi cimette del luppolo selvatico o aspargina, i teneri germogli degli sc’upitt, di quella Silene vulgaris detta anche Erba del cucco, ecc., magari ripassando vecchi proverbi locali come quello che riguarda la castagna (la castegna la ga la cua, chi la ciapa l’è sua).
Camminando lentamente ritroveremo la serenità, scopriremo prospettive inconsuete della Valle e con le erbe raccolte potremo confezionare piatti veloci e leggeri, dal sapore delicato, insalatine con uova, risotti, minestre, frittate, ecc., basterà avere un po’ di fantasia. E Rodolfo Cerè, chef ticinese, di Mendrisio, che vive e lavora a Zurigo, abbinando alla passione per la cucina quella per la scrittura, fantasia ha dimostrato di averne, nonché un’ottima conoscenza dell’opera della poetessa Rosa Maria Corti che alla Valle Intelvi, alla sua natura, storia e arte, ha dedicato parecchie opere sia in poesia, sia in prosa*.
Rodolfo Cerè scrive: “Di Rosa Maria conosco l’animo delicato, la poesia attenta ai luoghi e alla natura che lei ama e che racconta nei suoi libri. Perciò non saprei, penso che forse qualcosa di locale potrebbe andare, magari un‘insalata fatta con dente di leone e qualche fiore di accompagnamento, qualche bacca di bosco, un condimento a base di olio di Lenno e aceto di vino alle erbette, qualche noce tostata e una pera dolce, e poi un buon Zincarlin servito con fette di polenta abbrustolita magari sul fuoco, forse delle castagne glassate a fare da compagnia così che possa esserci tutto lo spirito dei luoghi e delle stagioni che la ispirano in un piatto solo”.
Rosa Maria, che ha gradito moltissimo il pensiero, trovando più che azzeccata questa preparazione che propone i colori della vita nel piatto, in virtù di quelle note armoniche dominanti, che procurano benessere all’anima prima ancora che al corpo, ha voluto intitolarla “SINFONIE CAMPESTRI”. Chissà mai che qualche ristoratore della Valle Intelvi prenda spunto da queste poche note…
Giorgio Terragni, Novembre 2020
*“VALLI POETICHE” Itinerari culturali nelle valli lariane.
LA VALLE INTELVI- Lietocolle editore, Euro 18. – l libro presenta nel Cap.5° alcune ricette tradizionali intelvesi.
https://youtu.be/4RYMjTgoSRY