Norman Gobbi, Consigliere di Stato Elvetico, dice che è presto e che sono necessarie regole omogenee tra Italia e Svizzera.
I ministri del Turismo, Massimo Garavaglia e dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti stanno lavorando per raggiungere questo risultato, ma visto che la Svizzera ha già aperto, pare difficile e anche molto complicato omologare le apertura. Bar, ristoranti, e attività all’aperto e al chiuso hanno riaperto lo scorso lunedì, noi riapriremo il 26 aprile e in modo assolutamente fantozziano…
I problemi sono tutti legati all’apertura delle frontiere in direzione Italia – con lo stop all’obbligo del tampone negativo in ingresso che secondo quanto anticipato ieri dal senatore varesino Alessandro Alfieri dovrebbe arrivare entro due settimane – la schiarita potrebbe essere vicina.
il presidente del Governo di Bellinzona scuote il capo : «Sono misure di carattere sanitario, di cui non si è parlato negli incontri di questi giorni. Ritengo però che le eccezioni proposte dall’altra parte del confine mi fanno un po’ sorridere (e noi sorridiamo con lui). Dovrebbe essere la prudenza a farla da padrone con la pandemia ancora in essere. Invece mi sembra che la strada sia quella di trovare soluzioni facili che portano a benefici immediati, ma che evidentemente vanno contro quel principio di prudenza che oggi più che mai viene chiesto», rimarca il presidente del Governo di Bellinzona. Quindi per il momento un nulla di fatto.
Si rivedranno, si rincontreranno e decideranno quando e come potremmo circolare tra Italia e Svizzera.
Ricordiamo che si sta elaborando anche un nuovo accordo fiscale, sottoscritto il 23 dicembre 2020 a Roma e al momento fermo per i problemi della politica italiana. Pare che l’iter per l’approvazione dell’accordo non si sia fermato. I Ministri Giorgetti e Garavaglia hanno assicurato un impegno concreto per accelerare l’iter del provvedimento visto che molti turisti elvetici hanno scelto località del Comasco per trascorrere le loro vacanze.
MV