Alla base della dieta mediterranea, il pomodoro è l’emblema della cucina italiana. Ecco tutte le varietà italiane e come utilizzarle in cucina sfruttando al meglio le loro caratteristiche
E pensare che nel XVI secolo, dopo essere giunto a Napoli dall’America Centrale e Meridionale, il pomodoro veniva utilizzato come pianta ornamentale, perché si credeva che i suoi frutti fossero velenosi. Solo all’inizio del XVIII secolo ci si accorse che poteva essere impiegato come ingrediente a tavola. La consacrazione avvenne nella seconda metà dell’Ottocento. Da allora, non conosce crisi. Espressione dell’autentica cucina italiana, il pomodoro viene coltivato in diverse regioni.
Le varietà sono tantissime e i sapori cambiano a seconda del clima, dell’acqua e della terra in cui crescono. Ma quali sono le principali varietà nostrane e a quali utilizzi si prestano? Vediamo una breve rassegna.
Le varietà del pomodoro (e come usarle in cucina)
Camone. È il pomodoro sardo tondeggiante, dal colore rosso e verde. La produzione si concentra nelle zone meridionali della Sardegna. Per la sua consistenza croccante, è consumato crudo tagliato a spicchi. È perfetto nelle insalate di riso o tagliato a metà e ripieno di salsa verde.
Cuore di bue. Coltivato in diverse zone d’Italia, è un pomodoro da insalata, grosso e irregolare, con buccia liscia e sottile. Il suo peso può arrivare al mezzo chilo. È molto saporito, aromatico, quasi piccante e con pochissimi semi nella polpa.
Datterino. Cresce in grappolo e ha forma piccola e allungata. Dal sapore molto dolce, è ideale per il consumo fresco, in particolare per la preparazione di sughi, ma è anche protagonista di piatti da chef. Può essere abbinato a portate di pesce o a formaggi in crema.
Il prossimo articolo proporrà ricette a base di pomodoro.
fonte CUCINA ITALIANA