Promozione dei prodotti locali, contrasto allo spreco alimentare, riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni, salvaguardia del paesaggio ruraleattraverso la permanenza di attività agricole: sono queste alcune delle finalità dei Distretti del Cibo, organismi al centro della legge approvata oggi dal Consiglio regionale all’unanimità. “I Distretti del Cibo -ha detto il relatore Riccardo Vitari (Lega)- valorizzano la tipicità dei nostri prodotti e le nostre produzioni enogastronomiche, garantendo altresì la sicurezza alimentare, la diminuzione dell’impatto ambientale delle produzioni e la riduzione dello spreco alimentare. Altro loro scopo fondamentale è la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari. Il modello dei distretti del cibo è finalizzato, inoltre, a ridare slancio alle esperienze dei distretti rurali già presenti sul territorio nazionale, così come a incentivare la nascita di nuove realtà attraverso la possibilità di accedere a finanziamenti dedicati”.
I contenuti della legge
I distretti del cibo, precisa la legge regionale, che integra la normativa nazionale, sono enti orientati alla “realizzazione di sistemi alimentari equi, sani e compatibili con l’ambiente nonché vantaggiosi per i consumatori e fonte di un equo guadagno per agricoltori e produttori”. Una norma particolare istituisce la Consulta regionale dei distretti del cibo, con il compito di formulare proposte per la promozione e la valorizzazione delle attività dei distretti. Della Consulta fanno parte, a titolo gratuito, l’Assessore regionale, rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori Lombardia, Copagri, tre Consiglieri regionali, dieci rappresentanti dei distretti, un rappresentante ANCI e un rappresentante della Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e dottori forestali.
Nella norma finanziaria vengono previsti stanziamenti per 150mila euro per ciascun anno del triennio 2024-2026.