Como diventa “tax free” per attirare (anche) i turisti svizzeri
Il Distretto urbano del commercio si affida alla società Ideas Lecco per rilanciare lo shopping: lago, ville e giardini uniti da installazioni
È composto da un bacino di quasi duemila imprese il Distretto urbano del commercio di Como, che ha deciso di cambiare volto e strategie per invitare a fare shopping in città non solo i comaschi, ma tutti i lombardi, gli svizzeri e i turisti che trascorrono le loro vacanze sul lago.
“È vero che il coronavirus ha cambiato le carte in tavola, ma Como può contare su un distretto del commercio molto interessante perché frequentato da clienti italiani e stranieri di una fascia reddituale medio-alta e da una forte componente che arriva qui in viaggio d’affari – spiegano Carlo Montisci e Silvia Casiraghi della società Ideas Lecco, scelta da Palazzo Cernezzi per fare da cabina di regia al distretto –. Analizzando i dati degli arrivi si nota che i flussi di turisti provenienti dagli Stati Uniti sono aumentati dell’81% dal 2014 al 2019 con un’impennata costante a partire dal 2016. Al contrario ci sono pochi giapponesi, che pure sono molto attratti dal lusso e hanno propensione alla spesa di livello medio-alto. In generale il Distretto urbano del commercio della città è riferimento naturale per i turisti del lago di Como e della Brianza, i residenti e il Canton Ticino. Il nostro compito sarà cercare di offrire a tutti loro un buon motivo per tornare a visitarci più volte l’anno”.
Oltre l’80% della rete di negozi della città lombarda – riferiscono i media di confine – ha infatti aderito all’iniziativa sviluppata dalla Confcommercio Como in collaborazione con Stamp, una startup attiva nel settore dello shopping “tax free”.
Questi negozi garantiranno l’esenzione totale e immediata dell’iva a tutti i turisti extra-Ue.
Chissà se Como prevede di reclamizzare anche le Valli vicine?