Una finale ricca di emozioni per il festival che vede protagonisti Mr. Rain, Nicola Piovani, Matilde Gioli e Alessandro Haber, in un’edizione che sdogana la Valle Intelvi come nuovo polo del cinema internazionale.
Centro Valle Intelvi, 23 agosto 2024 – Quest’anno, Cortintelvi si prepara a vivere una finale che promette di essere un vero e proprio evento cinematografico, degno delle atmosfere dei grandi festival come Venezia o Locarno. Pur essendo un festival di dimensioni più contenute, gli stessi organizzatori riconoscono la loro “dimensione locale” rispetto ai grandi eventi del cinema. Tuttavia, Cortintelvi non ha rinunciato ad ambizioni elevate, presentando in selezione una serie di grandi produzioni che hanno saputo attrarre l’attenzione di cineasti e appassionati da tutto il mondo. E se Venezia assegna il Leone d’oro e Locarno il Pardo d’oro, per Cortintelvi, il corto vincitore si aggiudica la “Gerla”, un’opera dell’artista svedese Mats Åberg che rappresenta non solo la vita rurale della Valle Intelvi, ma anche l’essenza di un festival che unisce il cinema alla natura, dal cuore della Valle fino al fascino del Lago di Como.
A presentare la finalissima al Cinema di San Fedele Intelvi, il giornalista Maurizio Losa, insieme alle anime del Festival, Andrea Priori e Alfredo Zecchini.
Cortintelvi ha saputo sdoganare la Valle Intelvi come crocevia di cultura e cinema d’autore, dimostrando che, anche i piccoli festival, possono ambire a grandi traguardi. Con un programma ricco di novità e con una partecipazione senza precedenti — 89 i film partecipanti 30 quelli selezionati provenienti da 13 paesi, 16 serate e oltre 1000 spettatori —questa edizione si prospetta come un momento decisivo nella crescita e nell’affermazione internazionale del festival.
Alessandro Haber, Mr. Rain, Matilde Gioli e Nicola Piovani sono solo alcuni dei protagonisti che daranno lustro alla manifestazione, confermando la qualità e la varietà delle opere in concorso. La selezione dei vincitori non sarà semplice, soprattutto grazie al contributo di una giuria popolare appassionata e coinvolta.
I vincitori di quest’anno, tra di loro figurano nomi illustri del panorama cinematografico accanto a talenti emergenti della fotografia, della sceneggiatura e della musica.
IMMAGINI DAI DOCUMENTARI
Premio miglior colonna sonora a Mr. Rain con Supereroi con il film A voce nuda. Parla di una diciassettenne vittima di sextortion con Ginevra Francesconi e Andrea Delogu. Per la regia di Mattia Lobosco. Un racconto necessario e urgente sul tema dell’estorsione sessuale di cui poco si discute e poco si vuol conoscere, abbandonandolo in quel sottobosco di argomenti ed esigenze sociali dimenticati e oscurati, di cui il corpo sociale e politico non vuole farsene carico.
Premio miglior corto tema libero a Prova d’amore, diretto da Denis Nazzari, interpretato da Alessandro Haber e Nadia Bengala e con le musiche del Premio Oscar Nicola Piovani. Gigi un giorno decide di vivere la quotidianità della sua compagna affetta da disabilità motoria e costretta sulla sedia a rotelle. Di buonora, mentre la partner ancora dorme, Gigi decide di provare sulla carrozzina quello che per la sua lei sono gesti di quotidianità: preparare la colazione, annaffiare le piante, ritirare il giornale che viene consegnato al mattino. Per viverlo sulla sua pelle. All’insaputa dell’altro.
Premio Miglior Fotografia e Premio giuria popolare a Dive di Aldo Iuliano e fotografia di Daniele Ciprì. Due adolescenti arrivano su una spiaggia isolata per dimenticare il mondo che li circonda e passare del tempo insieme. Una storia di amicizia, forse di amore, certamente di sfida, di coraggio. Un tuffo in un futuro incerto. Tutto sembra raccontare una bella giornata vissuta tra sguardi di complicità sentimentale. Intorno a loro però la situazione cambia, trasformandosi in un inferno.
Premio Miglior attrice a Matilde Gioli con Anemos di Vera Munzi e Caterina Savadori. Ispirato a una storia vera il cui fulcro è la gelosia. Anna è una cantante che, dopo una delusione professionale, è stata convinta dal suo fidanzato Pietro a prendersi un periodo di pausa e a trasferirsi con lui in una casa in campagna e adesso lavora in un maneggio. La sua vita gira intorno a Pietro, un uomo geloso e manipolatore con cui intrattiene una relazione passionale quanto distruttiva.
Premio speciale “Donne in controluce, senza volto, senza voce, senza nome” a Pestis Muliebris un importante progetto scolastico sull’eguaglianza di genere. Parliamo di storie di resilienza femminile, frutto del lavoro e della passione degli studenti della classe 3A della SSPG “Giacomo Bresadola” di Trento. Esplora la tematica dell’oppressione delle donne nel campo della medicina. Un progetto che ha ottenuto anche un grande incoraggiamento e un plauso dal Santo Padre, Papa Francesco.
Premio Progetto Intelvese realizzato da 23 studenti dell’Istituto comprensivo Magistri Intelvesi e con la regia di Vittorio Iannaco. Con In-visibile. È la storia di una classe in cui equilibri, legami e amicizie vengono messi in discussione e sconvolti dal tragico evento della morte di una compagna. Ogni protagonista affronterà le proprie questioni, guidato dal ricordo della compagna, mentre lei, parallelamente, affronterà la consapevolezza di non far più parte del mondo terreno.
Premio Miglior cortometraggio a tema “suoni di vita: musica e ruralità” a Maschere di legno di Alexander Vanegas Sus. Dopo una lunga assenza, Nina ritorna a casa, a Schignano, per partecipare al carnevale locale. In lotta con l’accettazione della propria identità, è grazie a Luca, un vecchio amico e artigiano dei costumi locali, che impara ad accettare se stessa per quello che è.
Premio Miglior documentario a tema libero a Ho fatto dei miei sogni la mia vita di Riccardo De Angelis e Romeo Marconi. A vent’anni dalla tragica scomparsa, il documentario ripercorre la vita del medico Carlo Urbani che per primo identificò la SARS nel corso dell’epidemia esplosa in Vietnam nel 2003, bloccando la diffusione.
Premio Miglior documentario a tema “Suoni di vita, musica e ruralità” del regista serbo Predrag Todorovic con Lu-Lu-Lu-Lu. Nelle regioni montuose della Serbia orientale, i popolani Vlach hanno creato “canti senza parole” dei pastori. La ottantacinquenne Stana conserva la memoria di un modo specifico di cantare e cerca di trasmetterlo alla figlia Zivojka.
Andrea Priori, direttore artistico del festival, afferma con entusiasmo: “Ogni anno pensiamo di non farcela, ma ogni anno si ripete il successo. Non lo dico da organizzatore, ma sono i numeri che lo confermano e, soprattutto, le grandi presenze di protagonisti che arriveranno. Si tratta di una dimostrazione di come Cortintelvi continui a crescere, conquistando sempre più sia il pubblico che gli addetti ai lavori”.
In cinque anni di storia, Cortintelvi ha conquistato l’attenzione di numerosi cinefili, ritagliandosi un posto speciale nel cuore di chi, passo dopo passo, si avvicina al cinema d’autore. Un festival destinato a crescere, coinvolgendo e ispirando, con la promessa di offrire molte altre emozioni nelle edizioni future.
Arianna Augustoni