La Delegazione elvetica per le relazioni con il Parlamento italiano, presieduto da Marco Chiesa, è stata a Roma per una serie di incontri istituzionali. Tema principale, l’accordo sulla fiscalità dei frontalieri. L’unica certezza, attualmente, è che di passi concreti verso la ratifica dell’accordo da parte del Parlamento italiano non ci sono stati.
Eppure, la nuova ambasciatrice svizzera a Roma, Monika Schmutz Kirgöz, è sicura che la firma dell’Italia non subirà ritardi, sebbene a Roma sia tutto sospeso in attesa dell’elezione del Presidente della Repubblica. Da parte elvetica, ricorda Marco Chiesa, il dossier dovrebbe arrivare in Parlamento nel marzo 2022.
Intanto il numero di frontalieri continua ad aumentare anche a causa del futuro regime fiscale. Infatti, i frontalieri che entreranno nel mercato del lavoro ticinese dopo il 2023 pagheranno più imposte: c’è dunque un maggiore interesse da parte di questi lavoratori ad entrare nel mercato ticinese prima dell’entrata in vigore dell’accordo.
- La questione è stata sollevata da un articolo del Corriere del Ticino.
- Tutto sull’accordo fiscale con l’Italia nel riassunto del Dipartimento federale delle finanze.
- Sulla continua crescita dei lavoratori frontalieri, il nostro servizio su tvsvizzera.it.
- La vecchia convezione tuttora in vigore sul sito dell’amministrazione federale.
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