Il green va di moda… sentiamo la parola sulla bocca di molti, ma pochi davvero pochi sono veramente amanti della natura e rispettosi del verde del pianeta, dell’acqua dei fiumi, dei laghi, dei torrenti e del mare. Noi amiamo la natura e gli animali e sarà per la nostra lunga permanenza a Milano, che ogni “sgarbo” arrecato ad essi ci ferisce profondamente. Per questo ci siamo dati subito da fare in Valle e abbiamo segnalato cose che a parer nostro non andavano fatte. Naturalmente ci siamo tirati addosso le ire di questa o quella amministrazione, ma come si dice “il fine giustifica i mezzi”. Vi assicuriamo che non ci fermeremo, saremo attenti osservatori di ciò che ci circonda e chiediamo a voi di fare la stessa cosa e di segnalarci ciò che secondo voi non va.
Questo vale per il verde di questa splendida valle, per gli animali e per qualsiasi cosa non sia rispettata. Sul nostro gruppo FaceBook abbiamo scatenato una vera e propria battaglia tra chi difendeva i tagli indiscriminati degli alberi e chi no, abbiamo compreso che molte persone non desiderano esporsi per non contrastare questo o quel personaggio politico, Per questo motivo abbiamo attivato un numero telefonico al quale potrete rivolervi senza apparire, eccolo:
Un pensiero di Papa Benedetto XVI sull’importanza della tutela dell’ambiente
“La terra è dono prezioso del Creatore, il quale ne ha disegnato gli ordinamenti intrinseci, dandoci così i segnali orientativi a cui attenerci come amministratori della sua creazione. E’ proprio a partire da questa consapevolezza, che la Chiesa considera le questioni legate all’ambiente e alla sua salvaguardia intimamente connesse con il tema dello sviluppo umano integrale. A tali questioni ho fatto più volte riferimento nella mia ultima Enciclica Caritas in veritate, richiamando “l’urgente necessità morale di una rinnovata solidarietà” (n. 49) non solo nei rapporti tra i Paesi, ma anche tra i singoli uomini, poiché l’ambiente naturale è dato da Dio per tutti, e il suo uso comporta una nostra personale responsabilità verso l’intera umanità, in particolare verso i poveri e le generazioni future (cfr ivi, 48). Avvertendo la comune responsabilità per il creato (cfr ivi, 51), la Chiesa non solo è impegnata a promuovere la difesa della terra, dell’acqua e dell’aria, donate dal Creatore a tutti, ma soprattutto si adopera per proteggere l’uomo contro la distruzione di se stesso. Infatti, “quando l’«ecologia umana» è rispettata dentro la società, anche l’ecologia ambientale ne trae beneficio” (ibid.). Non è forse vero che l’uso sconsiderato della creazione inizia laddove Dio è emarginato o addirittura se ne nega l’esistenza? Se viene meno il rapporto della creatura umana con il Creatore, la materia è ridotta a possesso egoistico, l’uomo ne diventa “l’ultima istanza” e lo scopo dell’esistenza si riduce ad essere un’affannata corsa a possedere il più possibile. Il creato, materia strutturata in modo intelligente da Dio, è affidato dunque alla responsabilità dell’uomo, il quale è in grado di interpretarlo e di rimodellarlo attivamente, senza considerarsene padrone assoluto. L’uomo è chiamato piuttosto ad esercitare un governo responsabile per custodirlo, metterlo a profitto e coltivarlo, trovando le risorse necessarie per una esistenza dignitosa di tutti”.
(Papa Benedetto XVI – dall’Udienza Generale del 26 agosto 2009)
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