Prendendo spunto dal bellissimo post del Curiosone che riporto integralmente, vorrei stimolare una discussione sulla Lanzo di oggi, sulla sua “accoglienza” nei confronti dei turisti in termini di “soggiorni benessere” che sono al momento l’unica proposta che consente un turismo breve ma costante.
Come potete apprendere leggendo il post, Villa Violet già all’inizio del secolo scorso offriva ai turisti soggiorni termali, e bagni proteici al latte ed era molto frequentata anche per questo.
La situazione di Lanzo oggi è sconsolante, l’offerta alberghiera è nulla e quel poco che c’è è molto carente proprio dal punto di vista “benessere”.
In Alto Adige che è maestro nell’offerta benessere, ogni albergo offre la SPA, con piscina, bagni rilassanti e massaggi con oli medicali, bagni di fieno ecc.
Che cosa frena i nostri albergatori ad investire in questo ambito. Certo sono in spaventoso ritardo, ma piuttosto che chiudere i battenti converrebbe osare.
IL FASCINO DEL PASSATO: EX HOTEL VILLA VIOLET – LANZO D’INTELVI (CO)
Lanzo d’Intelvi ha vissuto periodi di grande splendore, era un luogo di vacanze molto frequentato fin dal primo 900. Le ville liberty costruite a Lanzo da facoltose famiglie milanesi e comasche, mostrano ancora oggi la loro bellezza.
Il suo punto culminante è il famoso Balcone d’Italia cioè la Vetta Sighignola, una dimensione panoramica di incomparabile bellezza che, dall’alto dei suoi 1.320 metri, nelle giornate più limpide permette di avere una spettacolare vista sul Lago di Lugano ed è inoltre possibile veder brillare la Madonnina d’oro del Duomo di Milano.
Fu in questo contesto che intorno al 1880, che venne costruito il
Grand Hotel Belvedere, sulle cui fondamenta sarebbe poi sorto il Violet, che inizialmente era la depandance del Belvedere.
Immerso nel verde, in un’atmosfera di tranquillità, offriva la possibilità di congiungere cure termali, trattamenti di benessere e semplici vacanze con uno dei panorami più incantevoli della Lombardia. Infatti, la concentrazione di elevate percentuali di ferro e zolfo, ampliaficavano notevolmente gli effetti terapeutici dell’acqua al punto da rendere la località, la meta ideale perla cura del proprio corpo e della propria mente.
Molto apprezzata era la cura del latte. Questa pratica consisteva in immersioni in differenti tipi di latte, tutti comunque ricchi di proteine, aminoacidi, minerali, vitamine e con notevoli proprietà emollienti ed idratanti. Oltre che per scopi estetici, era utilizzata anche per curare patologie cutanee come psoriasi e dermatiti. L’ottima qualità e freschezza del latte era garantita dalla presenza di una stalla all’interno del parco.
Durante il primo conflitto mondiale, precisamente nel 1918, il
Grand Hotel Belvedere, venne chiuso e successivamente demolito.
La località Belvedere di Lanzo perse uno dei pilastri della storia del paese: non si hanno notizie certe sulle motivazioni che portarono alla chiusura e allo smantellamento della struttura ma,in tempo di guerra, la vicinanza al confine italo-svizzero gli fu sicuramente fatale.
Nel giugno del 1933, sulle macerie del Grand Hotel Belvedere, venne costruito ed inaugurato l’Hotel Villa Violet, diretto dal Signor Vai.
La scelta del nuovo nome viene fatta risalire al romanzo
” Il mistero” del poeta di Antonio Fogazzaro. Durante la sua vacanza a Lanzo d’Intelvi, probabilmente nell’estate del 1883,il poeta soggiornò al Grand Hotel Belvedere dove conobbe la giovane e affascinante pittrice americana Ellen Starbuck. L’avventura passionale di un’estate si trasformerà nel romanzo pubblicato nel 1888, che vede protagonista il personaggio di Violet Yves,alter ego immaginario di Ellen per la quale provava un amore puro. Il romanzo narra dell’amore fra un poeta e una dolce ragazza inglese, Violet Yves, di delicatissima salute; dopo diversi ostacoli, si sposano ma Violet muore durante il viaggio di nozze.
Dal 1939 fino agli anni ’90, la gestione dell’ Hotel Villa Violet
è stata caratterizzata da un susseguirsi di proprietari che, non riuscendo a valorizzare ed evidenziare i punti di forza della struttura, ne hanno determinato la definitiva chiusura nel 1991.
Si hanno notizie, non documentate, di un incendio che nel 1996 colpì la struttura aggravandone ulteriormente il deperimento. Dopo questo episodio svanì ogni possibilità di vendita della proprietà.
Attualmente il complesso è accessibile nei punti in cui la rete, arrugginita e discontinua, è stata forzata creando dei varchi. Il prato adiacente è invaso da erbacce.
Il cancello manomesso si apre sull’ampio viale oramai rovinato dal tempo.
L’Hotel , dal profilo spettrale, si sviluppa su quattro piani.
La scritta “Villa Violet” è ancora leggibile nonostante le lettere si siano quasi totalmente staccate.
All’estremità sinistra della struttura è situata quella che era la magnifica terrazza panoramica dell’hotel, oramai sovrastata esclusivamente da una struttura portante in ferro .In origine era probabilmente protetta da porte finestre apribili.
Sotto l’incuria superficiale, c’è la bellezza dei tempi andati: basterebbe solamente riportarla alla luce…….
FONTE: www.academia.edu/28261599/SILVIA_STRADA_