Iniziamo una collaborazione con i nostri giornali Gabriele Missaglia, che abita in Valle, a Dizzasco, e che ho avuto modo di apprezzare presentando due suoi romanzi, IL DIARIO e PIETRO E LA PIANTAGIONE, a Villa Turconi a Lanzo in Alta Valle. Gabriele è un ragazzo innamorato della scrittura tanto è vero che oltre a scrivere lui stesso, legge moltissimo. Questo gli consentirà di recensire i libri che presenteremo e di dare qualche suggerimento per gli acquisti. Grazie Gabriele
Manuela Valletti
Il primo libro che ci presenta Gabriele è IL SEGRETO DI GRETA di Oreste Coletta
Tra i libri che ho apprezzato di più questo mese, c’è di sicuro il @ilsegretodigreta. Se volete sapere il perchè, ve lo spiego subito, visto che sono riuscito a terminarlo..
Si tratta di un romanzo composito, le cui diverse parti sono intrecciate nella persona del protagonista, un detective privato, il cui acume è secondo solo a quello di Conan, di Scherlock Holmes o di Sheldon Couper.
Ok, secondo me, questo è sempre un rischio: perchè se da un lato un protagonista perfetto ti può far innamorare del personaggio fino a trasformarti in un suo tifoso, da un lato può suonare poco verosimile. Ma nel caso del Segreto di Greta si prova tutto un ventaglio di emozioni nel vedere il detective fare attività di spionaggio, infiltrarsi in feste della malavita e giocarsi tutto sul rosso alla roulette. Insomma, dal punto di vista del coinvolgimento: chapeau.
Di grande interesse però anche la trama, che nel dispiegarsi delle indagini si fa sempre più profonda tanto da sembrare un pozzo che attinge direttamente dalla nostra anima. Il perchè? Semplice, al di là delle note di folcrore del detective privato, figo ricco e mega genio, c’è un problema di fondo: un rapimento di una bambina: Greta. Attorno a questo rapimento, si apre il dilemma della definizione di famiglia, per la quale il protagonista, la bambina e pure il lettore è costretto a fare i conti con sè stesso chiedendosi cosa sia un papà o una mamma: l’essere genitori dipende solo da una funzione biologica? Oppure è un fatto di esperienze e di crescita a definire il ruolo di padre/madre? Ma se anche fosse così, come si può cancellare la somma dei dna che ti hanno generato?
Insomma, domande di un certo spessore considerando quale ne può essere il portato.. Quanto alla scrittura, è buona, scorrevole, dalla prospettiva di uno scrittore c’è pure da rubare, quindi big up. La penna dell’autore è sicura, determinata, conosce i suoi mezzi e ha un’esperienza diretta di quello che descrive: passa senza difficoltà da scene riflessive a scene di azione, rendendo la lettura un giro sulle montagne russe, che permette di apprezzare il romanzo dalla a alla z.
Unica nota a margine, la forma del testo non è super perfetta: ma cosa lo è nella vita? Venendo alla sentenza: consigliato, che lo ha letto pure la mia vecchia e ne è rimasta entusiasta.
Gabriele Missaglia