Dopo un lungo periodo di attesa, il governo italiano ha approvato e messo a disposizione i fondi destinati al Reddito di Libertà, un contributo economico pensato per supportare le donne vittime di violenza.

Questo aiuto, pari a 500 euro al mese per un massimo di 12 mesi, mira a fornire alle donne gli strumenti necessari per ricostruire la propria vita in modo indipendente e sicuro.

Con un finanziamento complessivo di 30 milioni di euro per il triennio 2024-2026 la misura, che si inserisce in un più ampio progetto nazionale contro la violenza di genere, sta per essere pubblicata sulla Gazzetta …

Il Reddito di Libertà è stato istituito nel 2020 dal governo Conte con un iniziale stanziamento di 3 milioni di euro, con l’intento di offrire supporto economico concreto alle donne che si trovanointrappolate in situazioni di violenza, seguite da centri antiviolenza. La misura consente loro di avere una fonte di reddito autonoma, per evitare di rimanere dipendenti dal partner maltrattante. Con la legge di bilancio 2024, il fondo è stato incrementato a 10 milioni di euro all’anno per il periodo 2024-2026, per un totale di 30 milioni. Dal 2027 in poi, il fondo sarà ridotto a 6 milioni annui. La distribuzione dei fondi sarà effettuata in base al numero di donne residenti in ciascuna regione, tra i 18 e i 67 anni.

Le domande, per cui non è richiesta la presentazione di ISEE, devono essere presentate all’INPS tramite il comune di residenza, e possono essere inviate durante tutto l’anno, dal 1° gennaio al 31 dicembre. Se la domanda non viene presentata entro questi termini, dovrà essere ripresentata nel corso dell’anno successivo.

La richiesta deve inoltre essere accompagnata dalla documentazione dei centri antiviolenza e dei servizi sociali che attestino la loro situazione di vulnerabilità economica e il percorso intrapreso per uscire dalla violenza.

Nonostante la rilevanza della misura, il “Reddito di Libertà” ha registrato significativi ritardi nella distribuzione dei fondi, creando gravi difficoltà per le donne che avevano già fatto richiesta nel 2024 ma non avevano ancora ricevuto il contributo. Questo slittamento ha inciso negativamente sui piani di vita delle beneficiarie, costringendole a rivedere i propri progetti e ad affrontare ulteriori difficoltà economiche.

Il reddito, infatti, è una misura cruciale per permettere alle donne di affrontare le spese quotidiane, come l’affitto e l’istruzione dei figli, senza dover fare i conti con il maltrattante.

Il nuovo decreto prevede che le donne che avevano già fatto domanda nel 2024 ma non avevano ricevuto il reddito a causa della mancanza di fondi, avranno la priorità nella distribuzione delle risorse. Tuttavia, dovranno ripresentare la domanda entro 45 giorni dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, per poter accedere alla priorità.

fonte

[di Gloria Ferrari]

Di VALLE INTELVI NEWS

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