foto di Valerio Carletto
Lanzo Intelvi, comune prossimo al confine con la Svizzera e la Valle Intelvi in generale, osservano con interesse ciò che avviene in Canton Ticino, tutti i paesi di confine dovrebbero collaborare per apprendere le novità migliorative che possono interessare la vita di tutti i giorni. Una sorta di buon vicinato.
Questo è ciò che si prefigge il nostro giornale che già da qualche tempo, da spazio ad articoli che appaiono sui giornali e la TV Svizzera.
Manuela Valletti
È due volte storico, il referendum che porterà gli abitanti di Val Mara a votare sul progetto da 990 mila franchi per la ristrutturazione della sala multiuso di Rovio. È storico per il valore dell’edificio, costruito alla fine dell’Ottocento e utilizzato negli anni come ufficio postale, scuola, sede del Consiglio comunale, sportello sociale e più recentemente come spazio per riunioni, incontri e matrimoni, ed è storico anche perché si tratta del primo referendum nella storia del Comune nato dalla fusione fra Maroggia, Melano e Rovio. A lanciarlo è stato un gruppo di cittadini che ha già consegnato in cancelleria le firme necessarie per andare alle urne. Il voto dovrebbe cadere la prossima primavera. In una nota alle redazioni, i referendisti sottolineano che la loro iniziativa «non ha una connotazione partitica; vuole segnalare al Municipio e al Consiglio comunale che il progetto approvato lo scorso 25 settembre con 16 voti favorevoli e 10 contrari è spropositato per la destinazione che si vuole dare allo stabile».
Le condizioni del Cantone
Un «biglietto da visita» in uno «stato di vetustà avanzato». Così viene descritto l’edificio nel messaggio municipale per la sua sistemazione. Un «intervento sostanziale» che deve tener conto di un aspetto non da poco: la vicinanza alla chiesa dei Santi Vitale e Agata, che è un bene protetto a livello ticinese. Per questo, gli uffici cantonali competenti hanno posto a Val Mara una serie di condizioni per la ristrutturazione, ad esempio affidarsi a un restauratore d’esperienza per tutelare elementi come le decorazioni e gli intonaci (eseguiti a suo tempo dall’architetto Tita Carloni), la posa di lattoneria e rivestimenti in rame, il mantenimento degli elementi in ferro, la realizzazione di finestre in legno con disegni e dettagli uguali a quelli esistenti. E tutto ciò, chiaramente, ha un impatto sui costi. Oltre che bello, tuttavia, lo stabile dovrà essere anche funzionale, e l’obiettivo del Municipio è duplice: da un lato raggruppare sotto lo stesso tetto i servizi finanziari, il servizio sociale e lo sportello multifunzionale, dall’altro offrire preziosi metri quadrati per le attività delle associazioni del paese.
E l’ex Municipio?
La sistemazione aveva già fatto discutere in Consiglio comunale, dove erano sorte preoccupazioni per una spesa giudicata «affrettata e troppo importante». «Un importo – scriveva una minoranza della Gestione – che sarebbe meglio spendere per la ristrutturazione dell’ala materna, dove forse potrebbero trovare posto anche alcuni servizi amministrativi». Un’altra idea emersa nella commissione era sistemare un altro stabile, l’ex Municipio di Rovio, «con un investimento che quantifichiamo in massimo trecentomila franchi». «Ma quell’edificio nel nucleo – replica il sindaco Jean Claude Binaghi – è molto meno accessibile, pensando in particolare ai disabili: c’è una strada di ciottoli e non ci sono parcheggi» (la minoranza della Gestione, a tal proposito, chiedeva cosa ne sarà dell’ex Municipio: «Riattarlo? Venderlo?»). Per quanto riguarda i costi, Binaghi ricorda che l’importo attuale è già frutto di un risparmio (inizialmente si parlava di 1,2 milioni) e che la spesa comunque, con un piano finanziario che da qui al 2028 prevede opere per 38 milioni di franchi, è sostenibile per Val Mara. «E i soldi ci saranno anche per l’ala materna». In generale, il sindaco ci tiene a mantenere dei servizi pubblici nel quartiere di Rovio. «Sarebbe un peccato se non rimanesse niente». Parlerà la popolazione, dopo una campagna che inevitabilmente si sovrapporrà con quella per le prossime elezioni comunali. I prossimi saranno mesi caldi, nonostante l’ombra del monte Generoso.