I mezzi che hanno aiutato l’uomo a compiere la strage sono stati rimossi, quello che si vede ora è davvero impressionante: un canalone desertificato e un sottobosco devastatato.
Gli autori della strage, se interpellati, ti diranno che in Lombardia c’è “troppo bosco” e ti diranno anche che c’è un agronomo che consiglia i tagli… ma ciò che appare ai nostri occhi è la devastazione di un bosco e nessuno potrà farci credere che tutto questo sia stato fatto a beneficio della natura (fauna e flora).
Quando verranno le piogge (prima o poi verranno e saranno copiose) il canalone che è stato creato in assenza di alberi, potrebbe essere a rischio frana. Ci auguriamo naturalmente che non accada nulla perchè in corrispondenza ci sono case e la base dell’elisoccorso.
La Valle di Smeraldo è alla mercé di coloro che pensano che il green sia troppo esteso in un’epoca in cui milioni di persone che abitano nelle città di cemento hanno gravi problemi di inquinamento e lottano per conservare una piazza con aiuole o un filare di alberi ai bordi di una via di periferia urbana.
Questa contraddizione non ci permette di far passare sotto silenzio i tagli selvaggi in Valle Intelvi. Non lottiamo contro i mulini a vento, i nostri boschi sono reali, gli animali selvatici anche e purtroppo lo è anche il costante martellante disboscamento.
Rivolgiamo la richiesta di controllo ai Carabinieri Forestali e alla Regione Lombardia. Visto che abbiamo segnalazione di altri tagli come questo in diverse zone di Alta Valle, invitiamo i lettori ad inviarci le foto dei tagli e di ciò che è stato lasciato nel sottobosco.
La battaglia per una presa di coscienza continua …
La previsione è facile